Se non fosse stato per il distanziamento personale e l’utilizzo delle mascherine, il Consiglio Comunale del 12 maggio 2020 sarebbe sembrato una normale assemblea pre-Coronavirus. Nessun atto amministrativo o di indirizzo sulla ripartenza, nessuna idea e nessuna proposta concreta da parte del Sindaco. Solo attesa per le misure governative senza preparare il terreno o formulare proposte. Ma andiamo con ordine. La seduta inizia con la “narrazione” di Cornioli sull’emergenza: ha sempre anticipato i tempi, è stato in contatto con tutti, era sempre un passo avanti. In tutto il discorso usa sempre la prima persona singolare per sottolineare, se non lo avessimo capito, che ha fatto tutto LUI. Nessuna visione collegiale o di gruppo, era da solo e gli assessori sono stati, molto probabilmente, a guardare. Sulla parte che riguarda la ripartenza cambia completamente il tono, non ha un documento da presentare in Consiglio, ma solo generici proclami, non supportati da atti amministrativi. Anche sulla questione del suolo pubblico si sbilancia sulla completa gratuità, ma va in contraddizione con l’assessore al Bilancio che parla di forte scontistica, dichiarando che la gratuità è impossibile per una questione di giustizia. Tutta questa confusione non aiuta. Il Sindaco si stupisce che i gruppi di minoranza lo incalzino con proposte che giudica vecchie e di poco conto. Purtroppo Cornioli non ne elabora neanche una. Segno evidente che quando c’è da operare giorno per giorno riesce a dare risposte tra una mascherina, una letterina e un video, ma quando c’è da mettere nero su bianco cosa fare, dare le priorità e confrontarsi, non sa da che parte farsi. Il comparto economico aspetta un sostegno serio e responsabile, investimenti e sgravi fiscali. Le risorse ci sono e bisogna identificare i comparti sui quali agire. Abbiamo manifestato da marzo la nostra volontà a collaborare e lo abbiamo fatto anche ieri sera perchè altri Comuni sono usciti con proposte concrete e di indirizzo.
Si sfiora l’imbarazzo sull’interrogazione del nostro Gruppo Consiliare e del Movimento Cinque Stelle sull’organizzazione degli spazi delle scuole a settembre. Ancora non ci sono linee guida precise del MIUR, ma è scontato che i bambini dovranno stare a distanza e che serviranno spazi aggiuntivi per garantire la fruizione e l’apprendimento di tutti in presenza. Avere a disposizione locali potrà garantire una maggiore autonomia nell’organizzazione di orari e servizi che vadano incontro alle esigenze delle famiglie. Si parla dei bambini che frequentano il nido, la Scuola dell’Infanzia Melograno e Cento Fiori, la Scuola Primaria Collodi e Santa Chiara e tutti gli alunni della Buonarroti, una popolazione scolastica di ben oltre le 1000 unità. L’assessore si stupisce che gli si chieda se ha fatto una ricognizione dei locali, se ha immaginato percorsi di entrata e uscita, se ha pensato a come rivedere il progetto della Collodi alla luce dell’emergenza in corso (si sta costruendo un Auditorium). Oltretutto la situazione a Sansepolcro è complicata dalle scelte operate a inizio mandato quando hanno deciso di non investire risorse, già a bilancio, sul miglioramento sismico della scuola dell’infanzia Melograno e di chiudere la scuola Luca Pacioli, concentrando i ragazzi in un unico plesso. Evidentemente il ritorno a scuola di migliaia di alunni non è una priorità, anche senza indicazioni precise crediamo che si possano verificare metrature e pensare a come riorganizzare le attività. In molti Comuni lo stanno facendo, nel nostro si aspetta. E noi tutti aspettiamo, ponti che non ci sono, scuole che devono essere risistemate, misure economiche necessarie e vitali, atti concreti che rappresentano la vita per la nostra Città.