Il Bilancio approvato dalla sola maggioranza nel Consiglio Comunale del 5 febbraio è un documento che non ha avuto nessuna condivisione con la città, con le categorie economiche, i sindacati, le associazioni e i cittadini e presenta una sostanziale mancanza di trasparenza e partecipazione. Dispiace che anche quest’anno venga disatteso completamente il programma elettorale che ha portato alla vittoria questa maggioranza e che parlava di “bilancio partecipativo”, ma ormai siamo abituati ai rapidi cambiamenti di rotta. Alle richieste dei consiglieri di opposizione di chiarimento e di maggiori dati, non è stato dato seguito e gli assessori si sono limitati alla solita recita delle cose fatte, senza fornire le spiegazioni necessarie. Sicuramente questa mancanza di chiarezza del bilancio non è stata percepita solo dalle minoranze, se tutti i gruppi consiliari di maggioranza hanno affidato al Sindaco la lettura di un surreale Ordine del Giorno che impegna lui e la sua Giunta a dare seguito ad una lista della spesa in cui c’è di tutto e di più dalla procreazione medicalmente assistita alle summer school. Nel migliore dei casi si tratta di un riepilogo per rendere concrete e visibili, in quanto non rintracciabili con facilità nel bilancio, le attività che dovranno realizzarsi nel 2018 mettendo insieme lavori pubblici, progetti culturali e nuovi servizi. Nel peggiore, è una dimostrazione di scarsa comprensione degli orientamenti dell’assessore al bilancio e di tutta la giunta, sindaco in testa. In effetti anche le brevi relazioni degli assessori sono quelle dell’anno scorso senza aggiornamenti e a questi ultimi non è stato neanche concesso di rispondere in Consiglio quando direttamente interpellati: hanno parlato solo assessore Del Furia e Sindaco. Oltre a ciò, il secondo Bilanco Cornioli si connota per una mancanza totale di visione e di orientamento, al suo interno non c’è nessuna seria scelta politica sul futuro della nostra Città ad iniziare dallo sviluppo economico, al sostegno alle imprese e al commercio che ancora soffrono gli ultimi colpi di una crisi che in Provincia tarda a finire. Non ci sono riferimenti a nuove politiche sul sociale dopo i tagli effettuati l’anno precedente, non c’è idea sull’Unione dei Comuni dopo le aspre critiche dello scorso anno da parte del Sindaco ancora siamo in attesa delle sue proposte, non ci sono risorse per l’agricoltura e nessuna politica di relazione con i Comuni limitrofi della vicina Umbria in ambito scolastico o del trasporto pubblico. Sulla mobilità, grazie allo studio effettuato dalla precedente amministrazione, sono state impegnate risorse per il solo piano del traffico del centro storico senza una idea complessiva di città, come se su una materia del genere si potesse operare per singoli settori. Anche le politiche del personale lasciano a desiderare perché di fronte ai numerosi lavori ancora da appaltare da questa amministrazione, sempre grazie alla Regione e al Governo che hanno attuato un piano serio sull’adeguamento sismico, è prevista una sola sostituzione di una figura tecnica, quando forse ne servivano di più per far marciare a regime i finanziamenti ottenuti. In conclusione su tutto c’è sempre questo vivere alla giornata senza idee, senza valori, senza visione in attesa che dall’alto piova qualche opportunità da spacciare per propria e inserire in una lista della spesa povera di contenuti che vivacchia sulle eredità passate.