Considerando che il tema del servizio idrico integrato è da molti anni fra i più dibattuti, in particolare nel nostro territorio provinciale, dove è stato al centro di campagne elettorali, di aspre critiche, di indignate prese di posizione e di polemiche che talvolta non hanno colto pienamente la complessità della questione, limitandosi ad una generica enunciazione di principio, sarebbe stato quantomeno auspicabile affrontare il passaggio delicatissimo della scelta di una proroga del contratto con l’attuale gestore aprendo una fase di confronto trasparente, approfondito, esplicitando con dati certi gli eventuali vantaggi per i cittadini e per i Comuni di una decisione così importante.
Non sarebbe mancato il tempo, vista la scadenza ancora lontana del 2024 e la possibilità che la concessione di proroga potesse essere esercitata entro il mese di giugno del 2018.
Non sarebbe mancata la volontà delle forze politiche di dedicarsi con impegno e determinazione all’approfondimento serio e rigoroso della questione, verificando ogni possibile altra opzione e confrontando con rigore le diverse ipotesi alla luce di dati economici che non ci sono in questo momento noti.
Non sarebbe infine mancato il luogo di discussione, i Consigli Comunali, luoghi di democrazia che sempre più vengono esautorati dei loro compiti di indirizzo e di controllo delle scelte politiche e che invece hanno il ruolo di rappresentare i cittadini e di tutelarne gli interessi. Oltretutto era stata avanzata da alcuni Sindaci la richiesta di un rinvio proprio per effettuare il passaggio nei Consigli, ma questa opportunità dettata dal buon senso non è stata colta e si è voluto comunque procedere dando luogo ad una situazione imbarazzante soprattutto per chi rappresenta un partito che ha messo sempre la faccia nelle scelte riguardanti il territorio, spesso molto difficili, assumendone la responsabilità con onestà intellettuale e con la consapevolezza di agire, al di là dei proclami di facciata di altri, nell’interesse dei cittadini.