Il 25 novembre si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, con lo scopo di combattere e sensibilizzare l’opinione pubblica sui tanti casi di molestie, violenza, soprusi e abusi che affliggono le donne in ogni parte del mondo. I numeri sono quelli di una vera e propria emergenza mondiale: una donna su tre, nel corso della propria vita, sarà vittima di violenza fisica o psicologica. Nella maggioranza dei casi, secondo l’Agenzia della Nazioni Unite che si occupa dei diritti delle donne, questi atti sono perpetrati dal partner o da familiari e sono trasversali in quanto la condizione economica e il livello di istruzione non influiscono sulle percentuali. Dietro i numeri storie ordinarie, comuni, normali che ci devono far riflettere su un fenomeno che non sembra attenuarsi e che purtroppo anche nel nostro territorio abbiamo conosciuto da vicino. Il femminicidio è il sintomo più violento e manifesto della violenza sulle donne che si annida all’interno degli stereotipi di genere, nell’educazione, negli atteggiamenti sociali, che riducono spesso e volentieri le donne ad un ruolo marginale negando i loro diritti di autodeterminazione. Dall’inizio dell’anno sono 61 le donne uccise, non si tratta di una problema privato, da gestire in famiglia, ma di una questione sociale per la quale sono necessarie politiche attive e strumenti di repressione molto forti. Il Partito Democratico di Sansepolcro auspica che questa giornata possa aiutare a riflettere sui comportamenti e sugli stereotipi che ci circondano e che spesso sono la causa per la quale le situazioni di abuso e violenza non emergono: purtroppo le vittime sentono che non c’è una comunità pronta ad accogliere il loro problema. Chiediamo, pertanto, alle istituzioni territoriali di non abbassare la guardia su un tema così importante e complesso promuovendo momenti di approfondimento e sensibilizzazione.