Al via la privatizzazione del Museo Civico e delle attività culturali

Il prestito della Madonna della Misericordia al Comune di Milano era solo il primo passo di un progetto molto più ampio di impoverimento del tessuto culturale della nostra Città, a beneficio esclusivo di un soggetto privato che avrà la gestione completa del Museo civico e delle attività culturali ed economiche connesse. Si tratta, di fatto, di una vera e propria privatizzazione operata nel più assoluto silenzio dall’attuale maggioranza. A novembre, infatti, il Consiglio Comunale fu chiamato con urgenza a deliberare sul prestito della Madonna della Misericordia e riguardo un accordo tra il Comune di Milano e quello di Sansepolcro per lo sviluppo di un progetto culturale condiviso che coinvolgesse gli spazi museali dei due Enti. In realtà, come già denunciato dai consiglieri del Partito Democratico, non  vi era nessuna certezza di cosa comportasse in concreto questo accordo ma solo l’enunciazione dell’impegno all’organizzazione di due mostre negli spazi del Museo Civico. Il sindaco dichiarava che non ci sarebbe stato nessun onere da parte del Comune, vedremo come anche questo sia tutto da verificare. In data 2 febbraio, all’indomani dell’inaugurazione della prima mostra, che prevede l’esposizione della tavola del “Ragazzo morso dal  ramarro” di Caravaggio, con delibera di giunta viene approvata la convenzione sottoscritta tra il Comune di Sansepolcro e la società Civita Mostre. La convenzione, che scadrà a novembre, prevede: l’allestimento di due mostre e la sostituzione del personale del Comune di Sansepolcro addetto alla biglietteria con quello di Civita; l’affidamento alla suddetta società del bookshop del nostro Museo in cambio di una quota dei proventi, finora incassati interamente dal Comune; la corresponsione di 8 euro a biglietto strappato (il costo di ingresso attuale è di 8 euro) a fronte della gestione completa della biglietteria; l’apertura-chiusura del Museo e la guardiania delle sale. Il biglietto del Museo aumenterà, da 8 euro a 10 euro. Si tratta di una gestione affidata senza alcun tipo di gara o manifestazione di interesse, per quanto vi sia una pluralità di operatori economici parimenti qualificati sotto il profilo della capacità tecnico-professionale. Inoltre, è una menzogna aver sbandierato la gratuità dell’operazione perché la società dietro prestazione di servizi sarà remunerata dal costo dei biglietti e dal servizio di bookshop. Rispetto a questa scelta dell’amministrazione comunale, si apre uno scenario circa le assunzioni di personale, riguardo al transito dei dipendenti della cooperativa che attualmente stanno lavorando al Museo, nonché agli effettivi costi sostenuti per le mostre, tutte questioni non definite nella convenzione. L’intera operazione è stata gestita da parte dell’Amministrazione in sordina, poiché con la chiusura dell’Istituzione Museo e Biblioteca ha evitato un passaggio formale con il suo Consiglio di Amministrazione. Lo stesso vale per la Commissione consiliare Cultura che non ha di certo esaminato la convenzione dei servizi museali; nella seduta di fine gennaio si è trattato delle celebrazioni del cinquecentenario della morte di Luca Pacioli e successivamente l’assessore alla cultura ha intrattenuto i consiglieri con la descrizione particolareggiata del carnevale organizzato dal Comune. Del resto se l’assessore Marconcini interpreta il proprio ruolo mettendo sullo stesso piano due eventi così diversi, non ci stupiamo più di tanto che non capisca la portata di questa convenzione. Forse farebbe meglio a trasformare la sua delega alla cultura in animazione sociale. Ci domandiamo se il sindaco e la sua giunta abbiano compreso che con questa scelta hanno abdicato (oggi per 9 mesi ma chissà…) alla gestione del Museo e delle attività culturali connesse, aprendo la strada alla privatizzazione dei progetti culturali demandati a una società esterna interessata al proprio profitto. Crediamo che la cultura debba far crescere il tessuto di una città e rappresentarne l’espressione più alta. Purtroppo la totale mancanza di idee e progetti per la crescita culturale, conduce questa amministrazione a rincorrere l’evento sensazionale, concependo troppo spesso i beni culturali in termini esclusivamente di marketing. Su questi temi, il Partito Democratico chiamerà quanto prima a rispondere l’amministrazione comunale.