Le grandi aspettative suscitate dall’elezione di Mauro Cornioli a sindaco di Sansepolcro, nel 2016, accompagnate dalla sua forte affermazione elettorale hanno fatto pensare a un nuovo corso nella vita politica cittadina: non più schieramenti politici, ma forze civiche coagulate insieme dalla figura del primo cittadino. Quasi da subito si è capito che dietro a tutto questo non c’era nessun progetto di sviluppo e nessuna visione a lungo termine e con l’andare del tempo le tante promesse che avevano caratterizzato l’ascesa di Cornioli non sono state realizzate. In questi anni abbiamo assistito a bilanci adeguati dal punto di vista amministrativo, ma privi di contenuti, dei tanti punti del programma elettorale la maggior parte si è persa per strada. Alcuni dei progetti presentati erano frutto del lavoro della precedente amministrazione e quelli portati avanti da Cornioli non si sono concretizzati come la risistemazione della Scuola Buonarroti, il completamento della Scuola Collodi e la viabilità del secondo Ponte sul Tevere, ancora a livello di bozza progettuale. La viabilità del Secondo Ponte, quanto mai necessaria, è finanziata con un mutuo per investimenti di 660.000 euro e stessa sorte tocca alla risistemazione della pubblica illuminazione finanziata con un mutuo complessivo stimato in 1.000.000 di euro. Si sta ricorrendo all’indebitamento per opere, che riteniamo essenziali, ma che meritavano un’attenzione maggiore e la ricerca di fonti di finanziamento durante il corso di questi lunghi 5 anni. Ci dispiace constatare che quello che lascia Cornioli è veramente poca cosa in termini di risultati raggiunti. Le grandi aspettative generate e il largo consenso ricevuto frutto dell’impegno di tanti cittadini che hanno creduto in lui e si sono messi a disposizione della Città dovevano essere utilizzati per migliorare la macchina amministrativa, dare concretezza a progetti, innovare i servizi e lasciare in eredità finanziamenti. Quello che è mancato in questi anni non sono state le persone, ma il progetto complessivo, l’idea stessa di Città, la visione d’insieme che non c’è stata perché non si è mai voluto condividere e accogliere le idee degli altri e questo ha creato una rottura tra il Sindaco e la città. Un’occasione mancata per lo sviluppo di Sansepolcro che ancora dovrà attendere.