La Madonna della Misericordia alla corte dello Zar

La Madonna della Misericordia, secondo la parole tuonanti del Sindaco, non avrebbe mai lasciato Sansepolcro e dopo Milano eccola ripartire, in due anni, per la terra di Russia. Il suo prestito, fonte di enorme scandalo quando a prestare erano altri, e che doveva avere carattere di eccezionalità e straordinarietà, sta diventando per questa amministrazione una consuetudine. Da Milano è tornata con “Civita” alla guida del Museo Civico e in Russia andrà sulla base di un baratto con passaggio di opera e moneta. Infatti, il museo dell’Ermitage di San Pietroburgo sta lavorando da tempo all’allestimento di una mostra su Piero della Francesca che si svolgerà da dicembre 2018 a marzo 2019. Conoscendo la capacità economica della Russia e la spasmodica ricerca di quattrini che contraddistingue il nostro Sindaco, da giugno abbiamo presentato una interrogazione all’assessore Marconcini per sapere se il Comune fosse stato contattato per qualche prestito e il parere sulla questione del Comitato Scientifico del nostro Museo Civico, fresco di nomina da parte dell’amministrazione. Era nostra intenzione aprire un dibattito con l’amministrazione in modo che potessero essere coinvolti i cittadini, le associazioni culturali ma non c’è stato modo di ottenere risposta e il tutto è avvenuto nella totale segretezza. Il Comune ha deciso di prestare l’intero Polittico della Misericordia dietro lauti finanziamenti per il Museo, 250.000 euro per la climatizzazione delle sale e l’allargamento del Museo su Palazzo Pretorio, e prestiti in “odore” di Leonardo. Lo spostamento e il viaggio dell’intero Polittico hanno caratteristiche di forte complessità e pericolosità, l’opera è stata restaurata recentemente e si trova nel suo allestimento definito dal settembre 2016, auspichiamo che si prendano tutte le precauzioni necessarie anche per lo smontaggio e rimontaggio in Russia, e che si acquisiscano, oltre al parere della Sovrintendenza, che l’amministrazione dice di avere,  anche il parere dell’Opificio delle Pietre Dure che si è occupato insieme alla Sovrintendenza del restauro e che vengano interpellati i restauratori.  Tutta la trattativa si è svolta sui dati economici, per come è stata raccontata dall’amministrazione in Commissione Cultura, manca totalmente un progetto culturale di lunga portata che possa coinvolgere la Fondazione Piero della Francesca e la nostra Città in una comune crescita. Il Comitato Scientifico del Museo Civico poteva essere chiamato, insieme con la Fondazione, all’elaborazione di un progetto di lungo respiro, invece sembra che abbia solo espresso il proprio parere favorevole all’unanimità. Anche il professor Tomaso Montanari, membro del Comitato Scientifico, noto per i suoi saggi fortemente contrari a gestioni esterne di musei pubblici e mostre inopportune, deve aver rivisto le idee per le quali è conosciuto. L’intera operazione mette in evidenza come l’Amministrazione, non avendo un pensiero proprio, si fa orientare dal miglior offerente, speriamo che qualche emiro non si innamori di Piero della Francesca perché altrimenti la Madonna della Misericordia è destinata a ripartire. Chi offre di più?