Ci sono storie che meritano di essere ricordate e che non ci stanchiamo di raccontare perché infondono speranza e per l’impatto profondo che hanno lasciato nella memoria di una comunità. Sansepolcro è indissolubilmente legata alla Resurrezione di Piero della Francesca tanto che quest’opera è diventata lo stemma della Città e, con la conclusione del restauro, abbiamo avuto la riprova di come sia conosciuta a livello internazionale e continui ad affascinare generazioni di visitatori. La storia del Capitano Clarke ci parla di un mondo, quello anglosassone, che fu tra i primi a riscoprire l’importanza di Piero della Francesca e di un uomo dotato di una forte sensibilità. Durante l’avanzata delle truppe alleate lungo lo stivale, nella seconda Guerra Mondiale, il Capitano Clarke si trovò nel nostro territorio e il quattro agosto del 1944, memore che Sansepolcro conservava “il più bel dipinto del mondo”, decise di interrompere il cannoneggiamento appena iniziato salvando la Città dalla rovina. Questo gesto dettato da un grande amore nei confronti dell’arte ha salvato il patrimonio artistico della nostra Città, i suoi abitanti, le attività produttive e le opere del nostro illustre concittadino. Crediamo che sia importante, ora che la sala della Resurrezione è tornata al suo antico splendore, portare a conoscenza delle nuove generazioni questo esempio così illuminante ricordando il Capitano Clarke nello stesso luogo in cui è custodito il capolavoro di Piero. Per questo abbiamo deciso di presentare una mozione in Consiglio Comunale, nella speranza che tutti i gruppi consiliari vogliano condividerla, con la quale dare il giusto riconoscimento all’azione di Anthony Clarke intitolandogli la Sala della Resurrezione o trovando un’altra modalità per ricordare in maniera solenne e stabile il suo gesto salvifico. Un modo per rendere visibile questo particolare episodio e un’occasione di promozione per l’immagine della nostra città nel Regno Unito. La bellezza salverà il mondo, a Sansepolcro, nel suo piccolo, questo è già accaduto.