La Resurrezione torna a splendere. Breve storia del restauro, di chi ne è stato artefice e come questo straordinario evento possa essere un’occasione per la nostra Città.

Il 24 marzo verrà inaugurato il restauro della Resurrezione di Piero della Francesca: un evento culturale senza precedenti per il mondo scientifico, artistico, accademico e per i tanti appassionati dell’opera del nostro più illustre concittadino. La Resurrezione è, infatti, un’opera conosciuta in tutto il mondo e la fine del restauro   è un’occasione storica e irripetibile per aumentare ancora di più la notorietà di Piero della Francesca e la visibilità di Sansepolcro. Come siamo arrivati a questo traguardo?  Il restauro è stato possibile grazie alla volontà e alla capacità dell’ex assessore Andrea Borghesi di creare relazioni di fiducia che hanno portato il dottore Aldo Osti, coadiuvato dall’amico dottore Gianfranco Faina, a finanziare, nel 2014, con un sostanzioso contributo l’operazione. L’amministrazione Frullani, nel 2015, con la direttrice del Museo Mariangela Betti e il Presidente dell’istituzione Museo, Biblioteca e Archivi Storici, Daniele Piccini, ha dato il via alla realizzazione del restauro affidandolo alla sapienza e all’esperienza dell’Opificio delle Pietre Dure e della Sovrintendenza di Arezzo, Siena e Grosseto. Un gruppo di lavoro di altissimo livello scientifico si è occupato, in questi anni, di verificare, analizzare l’opera in ogni sua sfaccettatura per comprendere più profondamente il lavoro artistico di Piero della Francesca. Ogni nuova scoperta che riguarda questo capolavoro ha un impatto considerevole nel mondo della cultura e già l’annuncio dell’inizio del restauro ebbe ampio risalto sulla stampa nazionale e internazionale con firme prestigiose come quella dello storico dell’arte Carlo Bertelli sul Corriere della Sera. Inoltre, l’avvio del restauro fu presentato dal Comune di Sansepolcro e dalla dott.ssa Cecilia Frosinini (direttrice del settore restauro delle pitture murali dell’Opificio delle Pietre Dure) in due distinti momenti: una conferenza organizzata con l’Ambasciata Italiana a Washington e un incontro a New York presso il Consolato Italiano (quest’ultimo organizzato da Toscana Promozione all’interno del programma delle Terre di Piero). Entrambi gli eventi suscitarono un forte interesse nei confronti di Sansepolcro e di Piero visto l’amore del mondo nord americano per il nostro insigne concittadino rafforzato dopo le due importanti mostre di cui è stato protagonista a New York. Se l’avvio del restauro ha avuto una tale risonanza ci immaginiamo quanta può averne la conclusione sia per il grande pubblico, proiettando l’immagine di Sansepolcro in ambito internazionale, che per il mondo scientifico per il bagaglio di nuove conoscenze emerse sull’opera. Auspichiamo che l’amministrazione Cornioli comprenda la straordinarietà di questo restauro, che non può esaurirsi in singole iniziative, mettendo a budget significative risorse per promuovere, attraverso pubblicazioni (come già avvenuto per il restauro della Madonna della Misericordia), approfondimenti, seminari, convegni e work shop, l’opera di Piero della Francesca nel mondo e dare adeguata visibilità alla sua città. In tutto questo può farsi guidare e aiutare dagli autorevoli membri del gruppo di lavoro che ha seguito il restauro in modo che la scientificità di ogni proposta sia comprovata per tutelare l’immagine di Piero e di Sansepolcro e non incorrere in facili sensazionalismi. Il Sindaco Cornioli con molta fortuna ha ereditato una grande occasione di lancio per la nostra Città ci auguriamo che venga organizzato un calendario di iniziative di alto profilo, lo dobbiamo a questo capolavoro che ci è stato tramandato nei secoli, al nostro Piero, a chi ha investito nel patrimonio di questa comunità e a quanti hanno reso possibile che la Resurrezione tornasse a splendere nei suoi colori originali.