Materie fondamentali come quelle che riguardano la tassazione, tema “caro” a tutti i cittadini, avrebbero bisogno di condivisione e dei dovuti approfondimenti, non della fretta ostentata dall’assessore al Bilancio e dall’amministrazione Cornioli che ha rigettato ogni ipotesi di rinvio. L’obiettivo dell’equità contributiva è condiviso da tutti, come quello del recupero da evasione che è sempre stato portato avanti con solerzia dagli uffici comunali, fino a quando due anni fa è stata fatta una convenzione con una cooperativa per incrementare questa attività, a causa della forte riduzione di personale dell’ufficio tributi. Siamo contenti di constatare che anche i consiglieri che non erano d’accordo con questa impostazione e che ora siedono sugli scranni della maggioranza si siano, nel frattempo, ravveduti e ne abbiano compreso l’importanza, tanto da estenderla anche al controllo della tassa rifiuti. Comprendiamo che il regolamento dell’Imposta Unica Comunale (IUC) essendo molto recente, è stato approvato nel 2014, necessiti di revisioni e aggiornamenti grazie anche all’esperienza acquisita o perché obsoleto in alcune sue parti, ad esempio si parlava di Tasi quando questa tassa non c’è più. L’amministrazione, però, introduce una serie di modifiche che, non ci convincono totalmente: prima fra tutte l’anticipo del pagamento della terza e ultima rata della TARI (la tassa sui rifiuti) a settembre (rispetto al mese di novembre). Già nel 2017 l’amministrazione Cornioli, dopo l’aumento del 4% della tassa sui rifiuti ha ridotto i termini di pagamento da 4 a tre rate, anticipando l’ultima rata al mese di novembre anziché a gennaio. La dilazione di pagamento è uno strumento a favore delle fasce più deboli quali nuclei familiari numerosi o che hanno anche temporanee difficoltà lavorative nonché per le imprese che ancora soffrono la crisi economica. Non capiamo come mai ci sia questa necessità o cosa abbia comportato il passaggio da quattro a tre rate, ci sembrano misure che rendono solo più difficile la vita di cittadini e imprese e non portino sostanziali vantaggi al Comune.
L’altro aspetto riguarda alcune esenzioni della tassa e diminuzioni che a nostro avviso non tengono in debita considerazione le tipologie differenti di soggetti a cui si applicano. In particolar modo ci riferiamo alle Associazioni cittadine che, contano su uno sgravio del 50% della tassa, ma che, in virtù del servizio svolto per la collettività in maniera totalmente gratuita e in un’ottica spesso di sussidiarietà e di volontariato nei confronti del Comune potrebbero beneficiare degli strumenti già a disposizione dell’amministrazione come il baratto amministrativo e il regolamento di cittadinanza attiva per avere il totale abbattimento della tassa. Basti pensare ai servizi che caratterizzano alcune realtà che si impegnano nell’educazione dei più piccoli e dei ragazzi, che gestiscono archivi e esposizioni a carattere storico-culturale, che fanno attività di volontariato e contribuiscono con l’impegno di tanti alla tenuta del tessuto sociale della nostra comunità. Crediamo che per queste organizzazioni sarebbe stato necessario operare un approfondimento almeno in commissione e alla luce del bilancio. Purtroppo, la necessità di approvare al più presto il regolamento ha prevalso e l’unico passo indietro operato dalla maggioranza ha riguardato l’ipotesi introdotta nel regolamento, e poi stralciata per l’intervento del Gruppo Consiliare PD-InComune, di dare la competenza per modificare i tempi dei pagamenti alla Giunta (art. 37), in realtà in tema di regolamenti la competenza deve rimanere in mano al Consiglio, che almeno può dibatterne e tentare di evitare che vengano operate scelte che vadano solo a svantaggio dei cittadini.
Crediamo che in questo regolamento ci siano delle criticità che, purtroppo dovranno essere affrontate in corso d’opera, e sulle quali si sarebbe potuto intervenire, per cui il nostro voto è stato di astensione riconoscendo il passo avanti fatto rispetto all’articolo 37.