Dopo un anno finalmente l’amministrazione Cornioli ha gettato la maschera del “civismo” indossata per tutta la campagna elettorale e portata come “amuleto” contro ogni deriva politica. Già la compagine che ha portato alla vittoria Cornioli destava qualche perplessità con personaggi molto noti della politica cittadina di destra e di sinistra che per l’occasione avevano fatto voto di “apoliticità” rinnegando un passato che li aveva visti contrapposti, ma si sa, il “bene comune” riesce a mitigare anche gli ideali di una vita. Fin dal principio, però, i fatti hanno parlato più delle parole e si giudica un’amministrazione dalle azioni e dai valori che promuove, non dalle intenzioni espresse.
Subito nei primi giorni dall’insediamento ha iniziato ad esserci un graduale allineamento con le politiche di gestione dei servizi del Sindaco di Arezzo Ghinelli, non proprio un civico, l’affaire Estra ne è un esempio con Sansepolcro asservita agli interessi della destra aretina che rinuncia, per la prima volta, a un suo rappresentante nel Consiglio di Amministrazione in una fase delicata che merita grande attenzione. Il Sindaco spiegava questa presa di posizione come un grande vantaggio per Sansepolcro, ancora aspettiamo le opportunità che si dovevano aprire.
Poi c’è stata la questione del Museo Civico, dato completamente in gestione a privati, operazione camuffata come un grande passo in avanti per l’immagine della città. In realtà si tratta di una vera e propria privatizzazione di un servizio pubblico, con il privato lasciato libero di chiudere la porta della Resurrezione e di spostare il nostro patrimonio artistico (vedi Tesoro della Cattedrale) per far posto a mostre più o meno attinenti e riuscite e di percepirne completamente i guadagni, nella più solida tradizione della destra. Per fortuna che c’era, in maggioranza, chi si sarebbe battuto per la ri-pubblicizzazione dei servizi.
Sono stati chiusi importanti servizi sociali centro giovani, centro per l’integrazione perché non ritenuti essenziali facendo fare enormi passi indietro alle politiche di prevenzione del disagio. Anche di fronte al Toscana Pride questa compagine non ha fatto mancare la sua ambiguità: hanno mandato un assessore, ma senza concedere il Patrocinio. Insomma mi faccio vedere, ma non aderisco formalmente, perché la lotta per i diritti è troppo connotata politicamente.
Sulle questioni urbanistiche, dopo i proclami sul zero consumo di suolo, ecco gli zelanti amministratori concedere l’edificabilità in barba ai principi del regolamento urbanistico (tacciato a suo tempo di essere troppo permissivo) e senza che ci siano garanzie.
Ma veniamo a questa estate che ha tolto ogni residuo di opacità e ha svelato la vera faccia di un’amministrazione schierata sulle posizioni della destra più populista italiana: l’ordinanza anti-accattonaggio, firmata dal Sindaco in conferenza stampa, come un novello “Trump” di provincia. Un’ordinanza, non motivata, emanata sulla base di non ben precisate percezioni di insicurezza, ma che di fatto attua un parallelismo atroce tra decoro urbano e povertà sociale. Insomma, l”accattone” molesto o meno, dà fastidio a prescindere e lede l’immagine della città della Misericordia. Come se non bastasse il mese di agosto si chiude con il voto negativo di tutta la maggioranza Cornioli alla mozione sullo ius soli, una mozione che voleva essere di sostegno al percorso della legge che prevede, a certe condizioni, la cittadinanza per i bambini stranieri nati in Italia o che hanno frequentato un ciclo di studi nel nostro Paese. La motivazione del voto negativo è stata che, in quanto “civici”, non possono prendere posizione su questioni nazionali, ma, aggiungiamo noi, solo attuare il programma della destra più conservatrice e retrograda. Prendiamo atto di questa deriva che chiarisce il carattere di una compagine che aveva fatto dell’ambiguità una caratteristica di vita cercando di volta in volta consensi a destra e sinistra a seconda del vento. Ora si vede che il vento soffia fortemente solo e soltanto a destra. All’interno della maggioranza non esistono distinguo, posizioni diverse, valori da promuovere, tutti omologati in nome della pace politica e dell’obbedienza al Capo, che ha sempre ragione!