16 luglio 2016
L’Assemblea del Partito Democratico convocata il 16 luglio ha discusso con grande partecipazione il tema del ruolo che deve assumere il nostro partito nel panorama nazionale per rispondere, con proposte efficaci, alle complesse sfide che i cambiamenti in atto nella società gli pongono. Su proposta della Segreteria dell’Unione Comunale sono emersi alcuni punti di sintesi che intendiamo portare all’attenzione degli iscritti e di quanti si riconoscono nei valori e nei principi del PD.
Le elezioni politiche che si svolgeranno, presumibilmente, nella primavera del 2018 vedranno contrapporsi forze con una visione del futuro opposta: da una parte la costruzione di una società aperta e inclusiva e dall’altra la formazione di una società chiusa, divisa, tradizionalista. Lo scontro si preannuncia forte, alla luce delle ultime campagne elettorali, con una comunicazione tesa a demolire l’avversario, fatta di slogan e di prese di posizione ad effetto. Da elettori i cittadini si stanno tramutando in tifosi utili a far risuonare vuoti messaggi senza contenuto, tutto ciò a detrimento di una discussione seria che approfondisca realmente i temi. Dal 2013 l’Italia non ha mai smesso di vivere in campagna elettorale, questo clima di scontro non è mai cessato e rischia di inasprirsi ulteriormente nei prossimi mesi per l’avvicinarsi delle elezioni.
Crediamo che sia compito del PD utilizzare questo periodo che ci separa dal vivo della campagna elettorale per tornare nelle piazze reali, non solo virtuali, nei circoli, nelle periferie, per riprendere contatto con i propri elettori, per ascoltare le esigenze di un Paese che vuole ancora scommettere sul proprio futuro. Lo dimostrano i quasi due milioni di elettori delle primarie che nonostante le mancate vittorie, le delusioni, le scissioni, continuano ad avere una forte coscienza repubblicana e una riserva di energia democratica sulla quale fare affidamento per la costruzione della nostra proposta. Chiediamo più incontro e meno scontro, più dialogo e meno utilizzo dei social network che impoveriscono ogni tipo di approfondimento e determinano un pericoloso appiattimento dei contenuti. Il nostro Partito si è sempre caratterizzato per una comunicazione che tenesse conto della complessità delle questioni che non possono essere ricondotte soltanto a slogan elettorali, ora non dobbiamo abdicare al ragionamento per inseguire una comunicazione politica che non ci appartiene.
Il PD da pochi mesi ha concluso il proprio Congresso con una forte partecipazione di iscritti e di simpatizzanti. Il risultato che è emerso dalle consultazioni interne ed esterne è inequivocabile il leader di questo partito è il Segretario Matteo Renzi a lui e alla Direzione del Partito spetta l’individuazione della proposta politica da costruire con il Paese. Ciò non significa che non ci debba essere spazio per una sana discussione all’interno degli organi di partito ma ciò non si deve tradurre in una disputa astratta, giocata sul metodo e non sui contenuti. Il Paese non ha tempo da perdere di fronte alla sfida del grillismo e della destra, bisogna attrezzarsi con idee, proposte e politiche che possano coagulare insieme le forze progressiste e riformiste del nostro Paese.
Chiediamo che si apra una stagione programmatica che partendo dall’incontro, dall’ascolto e dalla condivisione, abbia il suo fulcro nel PD, ma sia aperta al contributo della società civile e delle forze democratiche e riformiste che stanno crescendo nel Paese. Una grande forza con ambizioni di Governo e di cambiamento deve avere progetti e programmi forti, identitari, che marchino la differenza rispetto alle proposte populiste. L’Europa, il grande tema del lavoro, dell’accoglienza e dei diritti, dell’ambiente, della ricerca sono alcune delle questioni al centro dell’agenda politica internazionale e su proposte concrete, senza timidezze, il PD deve creare la sua elaborazione della realtà rilanciando un progetto politico per i prossimi decenni. Non in solitudine, non all’interno delle sedi di partito, ma con un grande sforzo di coinvolgimento della società e delle forze politiche che vorranno accogliere l’invito alla costruzione del futuro dell’Italia. Chiediamo che il tema delle alleanze, necessarie per vincere le prossime elezioni aldilà del sistema elettorale con cui andremo a votare, venga affrontato e risolto dopo un ampio confronto con le forze politiche, le organizzazioni della società civile e le personalità disponibili ad un percorso condiviso, sulla base di un programma comune che ispiri la successiva azione di Governo.