Quello che maggiormente colpisce nella proposta di ODG della maggioranza, e che costituisce il motivo del nostro voto negativo, è l’assenza di un progetto culturale autonomo e lungimirante, che avrebbe dovuto costituire il fondamento delle scelte gestionali relative al Museo civico “Piero della Francesca”. Manca il fulcro intorno a cui far ruotare nuove proposte, iniziative, attività; manca il cuore e l’anima del progetto e l’organismo complessivo ne risente in quanto privo di carattere e specificità. Le linee guida votate dall’Amministrazione, potrebbero valere per un comune siciliano come per uno piemontese, così come gli eventi che verrebbero ad essere proposti in forma standard, mostre ed esposizioni che si ripetono identiche e prive di identità in ogni luogo. Il nostro Museo non è un contenitore qualsiasi, non ha bisogno di allestimenti alla moda, costituisce un’eccellenza che va valorizzata a partire dalla sua unicità, non ha bisogno di omologazioni che ne svilirebbero la sua preziosa peculiarità. Di conseguenza, approviamo ed apprezziamo l’idea di un bando per favorire una gestione più dinamica ed efficiente dei servizi ( guide, sorveglianza, biglietteria, bookshop), ma non condividiamo l’idea di affidarci interamente ad un soggetto estraneo alla nostra comunità nell’elaborazione della proposta culturale e in particolare nella scelta di mostre avulse dalla nostra realtà, o quantomeno non coerenti con il patrimonio artistico di cui disponiamo.
Ci preme sottolineare che non si può confondere la scelta gestionale con l’indirizzo culturale, che a nostro avviso deve partire dal basso, con il coinvolgimento attivo dei soggetti culturali locali, facendo leva sulla ricchezza del nostro tessuto culturale e associativo e realizzando sintesi efficaci con tutte le altre eccellenze artistiche del territorio. Solo un forte e aggregante soggetto autonomo, che potrebbe essere il Comitato Scientifico dotato anche delle risorse necessarie, potrebbe concepire la realizzazione di iniziative ed eventi che possano mettere in rete la grande ricchezza del patrimonio culturale cittadino e valtiberino, realizzando il sogno di una “Valle Museo” unica e irripetibile, in grado quindi di diventare centro di attrazione e di autopromozione territoriale. Non autosufficienza, ma ricerca di sinergie, a partire da strumenti che non possono e non devono essere interamente delegati all’esterno, ma che devono utilizzare l’esperienza di professionisti del settore per valorizzare la politica culturale dei protagonisti locali.
Apprezziamo il lavoro dell’Assessore alla cultura e del Presidente della commissione, che hanno cercato di tener conto dei suggerimenti e delle proposte anche delle minoranze, ma onestamente ci sentiamo ancora distanti nei criteri di valutazione rispetto alla prospettiva della crescita culturale della nostra Città, che non può derivare prevalentemente da logiche quantitative (più mostre=più biglietti e incassi per il soggetto privato) ma da quali scelte siamo in grado di operare per trasmettere cultura e utilizzare le risorse intrinseche alla nostra comunità, per realizzare una comunicazione che sappia avvalersi di messaggi significativi in linea con la storia che rappresentiamo, per evitare omologazioni e per non far diventare il nostro Museo uno dei tanti non-luoghi di cui è piena l’Italia.
Siamo consapevoli, anche in base alle comunicazioni del Sindaco, che la scelta del Comune è ormai fatta, che il bando vede già un esito ben delineato ma invitiamo comunque a proseguire una riflessione su un tema che sicuramente è prioritario per il futuro della nostra Città.