Un anno fa la campagna elettorale che ha caratterizzato le forze civiche che amministrano Sansepolcro si è connotata per una serie di efficaci slogan che inneggiavano a un repentino cambiamento di rotta per la nostra Città che avrebbe investito tutti i settori, dalla progettazione del secondo ponte sul fiume Tevere che andava completamente rivista, alla ex fungaia di Gricignano per la quale la soluzione era a portata di mano. Cambiamento, condivisione nelle scelte, sviluppo economico, ri-pubblicizzazione dei servizi erano i cavalli di battaglia di una maggioranza che è stata in grado di delineare un sogno che è rimasto solo nelle pagine del dibattito elettorale, in vuoti slogan per lo più urlati e in promesse molto difficili da mantenere. Abbiamo ascoltato i proclami del candidato Cornioli per il quale tutto era facile, semplice, immediato, ma il sogno delineato non ha avuto nessuna concretizzazione è rimasto solo nella mente del primo cittadino. In questo primo anno abbiamo assistito, invece, a un arretramento progressivo: nessuna soluzione per la ex Fungaia, la progettazione del secondo ponte, fortunatamente rimane com’è, la gestione dei servizi “fa acqua” da tutte le parti, specialmente quella del servizio idrico che rimane un’effimera battaglia a parole, con Sansepolcro isolato da tutti e senza proposte concrete in favore dei propri cittadini e delle proprie aziende. I documenti di programmazione, dal bilancio alle linee programmatiche del Sindaco, dimostrano il vuoto di progetti e di idee che anima questa compagine politica, che non è neanche in grado di programmare gli interventi, ma preferisce gestire le risorse economiche a disposizione giorno per giorno, a seconda delle necessità del momento e del vento che tira. In una logica che guarda solo al consenso momentaneo senza un’idea di sviluppo per il tessuto produttivo della città. Fortunatamente ci sono da gestire i finanziamenti ottenuti dalla precedente amministrazione: riqualificazione della zona industriale e secondo ponte sul Tevere e la Regione Toscana non fa mancare la propria attenzione nei confronti del nostro fragile territorio come dimostra il finanziamento per l’adeguamento sismico della Scuola Buonarroti. Anche la positiva apertura della Casa di Piero non si basa su nessun progetto per la Fondazione Piero della Francesca e ha scarse prospettive di crescita, a parte la generosità dei volontari che ne garantiscono l’apertura.
La dura realtà, del primo anno dell’amministrazione Cornioli, trova la sua cifra nella parola “chiusura” che è il vero marchio di fabbrica di questa Giunta. Si inizia con la chiusura definitiva di due scuole la materna “Il Melograno”, destinataria di un finanziamento per miglioramento sismico, spostata all’ex nido il cucciolo, con relativa perdita del finanziamento, e la storica scuola Media “Luca Pacioli”. L’anno poi è proseguito con la surreale situazione del Giudice di Pace che ha visto prima il nostro Sindaco votare una delibera dell’Unione dei Comuni e inviarla al Ministero, con la quale si dichiarava la volontà di non procedere nell’iter intrapreso dalle precedenti amministrazioni di Anghiari e Sansepolcro per riportare nel territorio questo servizio, sottovalutandone l’importanza. Per poi riaprire tutta la procedura, quando il Ministero ha già ri-assegnato le sedi nelle zone che ne avevano fatto richiesta per tempo. Questo esempio dimostra il grado di superficialità con la quale vengono approcciate questioni importanti come quella dell’affidamento a gestori privati del Museo Civico Piero della Francesca senza procedimento di gara. L’affidamento, realizzato con estrema leggerezza e senza nessun tipo di condivisione, ha comportato, la chiusura del portone su cui affaccia la Resurrezione di Piero della Francesca, serviva l’amministrazione Cornioli – dopo venticinque anni – per mettere in discussione la libera fruizione, da parte dei cittadini di Sansepolcro, del simbolo della loro Città. Il Tesoro della Cattedrale, contenuto nel Museo Civico, è stato trasferito senza nessuna comunicazione. Il Centro giovani è stato chiuso dopo anni di servizio per le politiche di prevenzione e orientamento scolastico in quanto la prevenzione e l’aggregazione giovanile non sono ritenute importanti da questa Amministrazione. Infine, sul fronte del sociale l’assessore Vannini ha dato prova di non conoscere i bisogni e i servizi per i cittadini andando a chiudere il front office del sociale in Comune, trasferito all’Unione dei Comuni, e il Centro per l’integrazione un luogo che esprimeva la volontà della comunità cittadina di accoglienza e supporto per le prime necessità dell’immigrato oltre che d’incontro e sostegno per tutte le comunità extra europee residenti principalmente a Sansepolcro.
Le chiusure che hanno connotato questo primo anno amministrativo non sono motivate da necessità di bilancio, anzi le casse comunali sono floride grazie al recupero da evasione deliberato nel 2015, ma esprimono solo un atteggiamento amministrativo scarsamente tollerante e maldestro che produce un preoccupante vuoto di idee e valori.