“Pensare di chiudere la porta del museo per me è un grave errore.
Gli amministratori ci spiegano che ora è chiusa perché c’è un allestimento che occlude comunque la visione della sala e della Resurrezione (era imprescindibile una costruzione di tale impatto e così occludente in quella sala? Non lo so, ma non voglio neanche soffermarmi su questo). La questione che proprio non condivido, e che l’assessore ha ribadito anche nel comunicato di oggi, è che sia in valutazione la chiusura della porta d’accesso alla bellezza in base ad un possibile (?) incremento di visitatori.
Per me quella porta deve rimanere aperta e basta, non si può stritolare ogni volta la cultura a mere valutazione economiche. Aprire le porte della cultura è determinante per lo sviluppo di una comunità e non solo per l’indotto economico. Pensare che chiudere la porta di Piero, della Resurrezione, della nostra identità, possa avvantaggiare in qualsiasi modo la nostra comunità è un errore. Battersi contro una porta chiusa significa farlo per il valore universale della Cultura e perché vogliamo essere orgogliosi di regalare al mondo il simbolo della nostra città.
Un consiglio, non chiamatele polemiche. Discutiamo anche animatamente su visioni diverse, ma con argomentazioni e senza per forza denigrare l’idea dell’altro per affermare la propria”.