Ancora slogan demagogici da parte dell’assessore Marconcini, che a più riprese manifesta la propria contrarietà al modello di gestione del servizio idrico senza tuttavia formulare una proposta fattiva e alternativa per il Comune di Sansepolcro. Nel merito anche “Insieme possiamo”, la formazione politica di cui l’assessore fa parte, accusava incomprensibilmente la precedente amministrazione circa la gestione del servizio idrico. Non ci pareva opportuno rispondere a tutte le esternazioni, ma considerato la frequenza degli slogan dell’assessore e il contenuto demagogico dei comunicati di “Insieme possiamo”, riteniamo sia doveroso fare chiarezza. L’attuale modello di gestione del servizio idrico si è configurato negli anni ’90. In quegli anni venne scelto il soggetto gestore e determinata la sua composizione, stipulando un contratto e dei patti parasociali che ancora oggi sono vigenti. È questo il quadro che si sono trovati a gestire fino ai giorni nostri tutti gli amministratori del Comune di Sansepolcro. Ma una questione è il soggetto gestore e un’altra ben diversa è l’AIT, di cui l’assessore Marconcini fa parte, ovvero l’Autorità deputata al controllo del servizio idrico. A più riprese l’assessore Marconcini non ha tardato ad autocelebrare la propria bravura nel votare “no” nel corso delle assemblee a cui partecipa a Firenze, riportando successivamente sulla stampa e in Consiglio comunale solo le sue prese di posizione, che non hanno portato a niente. Ci permettiamo di ricordarne alcune parole: “esprimendoci esplicitamente in favore di un modello di gestione dell’acqua alternativo che possa restituire ai Comuni un minimo margine di decisione e che possa scorporare definitivamente la risorsa idrica da privatistiche logiche di lucro”. A parte queste esternazioni demagogiche, riteniamo che l’aspetto che interessa maggiormente i cittadini sia il contenimento delle tariffe e quindi chiediamo all’assessore Marconcini di formulare una proposta concreta di gestione per il Comune di Sansepolcro. Se ritiene che sia praticabile la ripubblicizzazione del servizio idrico, si faccia relatore in Consiglio comunale della risoluzione del contratto con “Nuove Acque”, strada obbligata per una gestione pubblica del servizio. Se invece ciò non fosse possibile – come noi riteniamo per molteplici ragioni, in primo luogo di bilancio – invitiamo l’assessore a cambiare registro, dedicandosi a politiche di contenimento della tariffa e di miglioramento dei servizi, compreso quello che riguarda la fognatura, oggi ancora assente in alcune località del territorio comunale. Decisamente queste sono le questioni che interessano i cittadini e la loro salute.
Sempre l’assessore oggi si lamenta di alcuni stipendi dell’ente gestore, mentre è stato colui che ha votato a favore dell’aumento dei membri del Cda di Coingas, con conseguente incremento dei relativi compensi. Da quella gaffe, si è cercato di recuperare sostenendo che ciò avrebbe portato chissà quali benefici alla popolazione di Sansepolcro nella gestione del servizio di distribuzione del gas, vantaggi che ad oggi risultano palesemente inesistenti.
Con gli slogan non si può continuare ad amministrare la cosa pubblica.